domenica 27 novembre 2011

EVOLUZIONE URBANISTICA ED EDILIZIA DI PALAGIANELLO


Vito Vincenzo Di Turi

EVOLUZIONE URBANISTICA ED EDILIZIA DI PALAGIANELLO


Da una pianta del 1811([1]), abbiamo potuto rilevare come il nucleo abitato di Palagianello, riferito a quell'epoca, corrispondesse ancora a quello descritto, nel 1676, dal Regio Ingegnere Luise Nauclerio nella sua relazione del 1° settembre di quell'anno.
Nella rappresentazione grafica, infatti, osserviamo il castello feudale con le case poste ad ovest che affacciano sulla gravina e con l'accesso dalla strada che porta al vecchio ingresso del maniero; le case poste ad Est con l'antico forno baronale, le case che circondano la Chiesa Parrocchiale di San Pietro Apostolo con l'ingresso rivolto a Sud in armonia con "l'Arco della Porta"
Nel documento del 1676 leggiamo che:

 "la forma di questa Terra è di un quadrilungo, che con le Mura dell'istesse abitazioni formano un picciolo giro di muraglie di quattro lati, e nella prima faccia si entra per una porta grande con coverto a lamia, con camerino sopra per la guardia; appresso si trova un largo seu piazza al quanto pendente verso l'introito, attorno alla quale stanno le case per abitazione di quelli Terrazzani, quali sono tutte terranee, coverte a cannizzo e sottosopra, e verso la gravina di Castellaneta (Palagianello) vi sono molte grotte cavate nel tufo, dove similmente abitano, ed in testa della Piazza vi è un Castello seu Casa per abitazione del Barone, ed in mezzo a detta Piazza vi ‚ la Chiesa Madre....."([2]).

Soltanto qualche anno dopo vi è cenno di un lento inizio dell’attività edilizia, com'è possibile riscontrare da un disegno del 1824, eseguita dall'Architetto Giuseppe Stefano Lerario in occasione della ripartizione in quote del demanio in favore dei cittadini di Palagianello([3]).
Ancora da una mappa, del 1869, redatta dall'Architetto Giovanni Galli di Laterza quale atto preparatorio della seconda quotizzazione demaniale, è possibile rilevare un ulteriore incremento urbanistico.
Nel periodo compreso tra il 1811 ed il 1869 furono costruite le case che attualmente affacciano su Via Fornelli, Via Repubblica (già Vittorio Emanuele), Via Mazzini, Via Settembrini e via Mottola, quest'ultima limitatamente al tratto compreso tra Via Forno e Via Settembrini e per la sola parte che affaccia sulla stessa via.
Da una deliberazione del Consiglio comunale di Palagiano, allora capoluogo([4]), apprendiamo che:

 "...in vista delle condizioni economiche già migliorate, e dell'attuale crescente civilizzazione e progresso...",

 gli abitanti di Palagianello incominciarono ad abbandonare le malsane case-grotta, per trasferirsi in nuove abitazioni che man mano incominciavano ad essere edificate su suolo del Demanio Universale([5]) denominato "Parco del Casale".
L'esigenza di disciplinare l'attività edilizia fu avvertita dal Consiglio Comunale([6]) che decise la "censuazione"([7]) del Giardino Parco del Casale, al fine "di costruirvi fabbricati a base del piano regolatore levato dall'Arch.Giovanni Galli".
Il piano - che risentiva di quei mutamenti avvenuti nella struttura tradizionale della società, scaturita dal processo di rinnovamento già avviato nel Regno di Napoli dopo il periodo francese - prevedeva un impianto urbanistico a scacchiera, formato da isole edificabili di m. 37,50 di lunghezza per m. 16,00 di larghezza e strade larghe 8 metri, orientate nel senso Nord - Sud.
Le prime isole cominciarono ad essere edificate nel periodo immediatamente successivo all'approvazione del piano Galli, tant’è che una planimetria del 1869 evidenzia chiaramente l’edificazione di quattro isole, precisamente quelle progettate tra Vie Mazzini e Mottola.
Il paese, nel frattempo, si era sviluppato sotto il profilo demografico ed arricchito nel 1868 della stazione e del ponte ferroviario([8]), oltre che della Sede Municipale - limitatamente al piano terra - ove funzionavano gli Uffici dello Stato Civile e di Conciliazione([9]).
Un nuovo incarico fu conferito all'Arch. Galli per una sistemazione urbanistica, mediante la redazione di un "Piano Topografico ed Edilizio", che interessò la parte posta a Sud della ferrovia nella zona chiamata Aia comunale([10]).
Il "Piano", redatto il 16 giugno 1882, prevedeva 18 "isole edilizie" delle quali sei grandi (50 m. di lunghezza per 29,50 m. di larghezza) e 12 piccole che furono cedute a censo con espressa disposizione che il suolo fosse destinato esclusivamente per scopo edilizio con l'obbligo di corrispondere il canone in favore del Comune di £. 30,97 per le isole grandi e di £. 9,91 per le piccole, da pagarsi il 15 d'agosto d'ogni anno, di costruire nel termine di tre anni dalla data di concessione, scaduti i quali, in assenza dell'edificazione, si sarebbe provveduto alla devoluzione in favore del Comune, così come per il mancato pagamento del canone per due anni consecutivi.
In epoca successiva e fino al 1913 furono edificate tutte le isole situate a Nord della ferrovia fino alla Via Mignogna;
Intanto, per disciplinare l’attività edilizia, l’Amministrazione comunale, nel 1911, conferì incarico all’Ing. Vito Luisi il quale, oltre a progettare l’ampliamento della “Pianta” nel rispetto dell’originario assetto urbanistico, curò la redazione di un Regolamento Edilizio.
Soltanto nel 1977 il Comune si fornì di un Regolamento Edilizio con annesso Programma di Fabbricazione che, se da una parte diede un nuovo assetto urbanistico a Palagianello, dall'altra frenò l'attività di edilizia pubblica per un lungo contenzioso tra Amministrazione comunale ed alcuni possessori di suoli.
E' del 1988 la deliberazione([11]) di adozione del Piano Regolatore Generale redatto dagli Architetti Franco Blandino e Giuseppe Trovato, ai quali era stato commissionato sin dal 1981.
Dopo oltre un decennio di travaglio la Regione Puglia([12]) ha approvato quello che, per un Comune, è lo strumento urbanistico più importante ed indispensabile per regolamentare e custodire il patrimonio edilizio pubblico e privato e soddisfare le esigenze abitative della collettività: il P.R.G
A conclusione di queste brevi note ci preme far rilevare come il P.R.G., per quella parte di Demanio Civico in esso ricadente, è carente di un importante adempimento, previsto dall'art. 12 della Legge 16 giugno 1927, n. 1756.
In altre parole manca di quell’autorizzazione, che è atto preventivo e non successivo, al mutamento di destinazione di fondi civici o gravati da usi civici([13]) la cui presenza, in ragione della loro qualità di diritti imprescrittibili, inalienabili, inusucapibili, impone al bene su cui insistono una precisa qualità ed un regime giuridico particolare che resiste anche nei confronti delle leggi urbanistiche.
Attualmente, in Palagianello, è in vigore il Piano Urbanistico Generale adottato con atto consiliare nell’anno 2004.
Vito Vincenzo Di Turi


[1]  - A.S.L. –Topografia dell’ex Feudo di Paliggianello”.
[2]  - A.S.L. – Scritture delle Università e Feudi di Terra d’Otranto.
[3]  - A.S.L. – Divisione Amministrativa – Atti Demaniali – Fascicolo 610 – Divisione de’ demani – Piante e quadri dei sorteggi.
[4]  - Com’è noto Palagianello – che aveva autonomia amministrativa quale “Università” – divenne, per motivi demografici, prima aggregato e poi frazione del Comune di Palagiano.
Dopo lunga battaglia separatista, con Legge 6 giugno 1907, n. 318, ritornò Comune autonomo, riottenendo dignità e prerogative perdute un secolo prima in esecuzione della Legge 19 gennaio 1807, n.14.
[5]  - Il demanio universale o di uso civico è condominio dei cittadini, vigilato e coordinato dal Comune. (Cfr. D.A.TOMMASI-“Canoni ed usi civici”-Tip. Nazionale – Roma – 1913 – pag. 137.
[6]  - Deliberazione del Consiglio Comunale del 19 maggio 1866: “Censuazione del Giardino Parco del Casale sito nella frazione Palagianello”, approvata dalla Deputazione Provinciale di  Lecce nella seduta del 20 giugno 1866.
[7]  - Concessione di suolo con l’obbligo del pagamento del censo in favore del Comune.
[8]  - Il tratto ferroviario Gioia del Colle – Taranto, costruito dall’Impresa BRASSEY, PARENT & BUDDICOM, fu aperto al pubblico servizio il 15 settembre 1868.
Il ponte di ferro lungo 140 metri, era a tre campate, una, quella centrale di m.54, le due laterali di m.43. (C.  DE GIORGI – “La Provincia di Lecce – Bozzetto di un viaggio”-Editore G.Sfacciante – Lecce – 1882.
Il ponte in muratura, costruito in sostituzione di quello in ferro, fu inaugurato il 24 maggio 1930 ed è costituito da 10 arcate a tutto sesto delle quali le otto centrali dell’ampiezza  di m.15 e le due esterne di m. 2. L’altezza del piano del ferro sul fondo del burrone è di m. 40 e la lunghezza tra l’estremo delle spalle è di m. 169. (Il Giornale d’Italia – 25 maggio 1930 – pag. 6).
[9] - Il piano terra del Palazzo Municipale fu costruito nel 1880.
[10]  - Deliberazione del Consiglio comunale di Palagiano n.2 in data 27 aprile 1882, approvata dalla Sottoprefettura di Taranto il 13 maggio successivo.

[11] - Deliberazione del Consiglio Comunale di Palagianello n. 231 del 15 novembre 1988.

[12] - Deliberazione della Giunta Regionale della Puglia n.3951 in data 20 ottobre 1993, con allegato parere del Comitato Urbanistico Regionale n.13A/93 espresso il giorno 9 luglio 1993.
[13] -"La giurisprudenza amministrativa, tuttavia, ha sempre posto in evidenza il carattere di assoluta eccezionalità del mutamento di destinazione per fini non agricoli e, quel che più conta, dell'assoluta necessità che il mutamento di destinazione per  attività edilizie ed urbanistiche abbia carattere preventivo e non successivo”.(O.CILIBERTI - "Mutamento di destinazione, conservazione e distruzione delle proprietà collettive nella prospettiva di una riforma" -  in NUOVA RASSEGNA, 1998, n.4, pag. 374 e seg. –
Cfr-Vito.V. DI TURI-“Delle terre civiche e dei demani comunali in un piccolo comune meridionale”-(Vicende e faccende)-Tipolitografia Policarpo-Castellaneta-, 1998, pag.83 e seg.
Cfr-CONS. DI STATO n.649/1985,
Cfr-CONS. DI STATO, Sez. V, 18 novembre 1977, n.1046, in "Cons. Stato" , 1977, I, 1696.
Cfr-T.A.R. PUGLIA 30 dicembre 1986, n.1259.